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Panetthon, bontà solidale

Panetthon, la sfida solidale tra i migliori panettoni artigianali del Veneto

Il Panettone più buono è quello di Infermentum.

31 panettoni, realizzati dai più apprezzati pasticceri veneti, per una sfida all’insegna della solidarietà, ideata dall’oculista gourmet Daniele Gaudioso.

Panetthon è giunto ormai alla sesta edizione e a prevalere quest’anno è stato il laboratorio veronese di pasticceria artigianale Infermentum.

Al secondo posto, la pasticceria Milady di Marghera, terraferma veneziana,  di Roberto Giuffrè che si conferma dunque come una delle eccellenze artigianali del Veneto per quanto riguarda dolci e lievitati. In terza posizione si è classificato il pizzaiolo Renato Bosco di San Martino Buon Albergo (vincitore dell’edizione 2020).

Poche, ma chiare le regole: al concorso possono partecipare pasticcerie, ristoranti e tutte le attività commerciali che realizzano panettoni senza conservanti ed emulsionanti (E471). Quelli presentati al concorso devono essere gli stessi venduti al pubblico. Le degustazioni dei panettoni avvengono rigorosamente alla cieca. 

Purtroppo per il secondo anno consecutivo gli organizzatori hanno preferito rinunciare – causa emergenza covid – alla tradizionale serata finale in presenza, durante la quale il giudizio della giuria popolare andava ad aggiungersi a quello del comitato tecnico composto da giornalisti eno-gastronomici, sommelier, gelatai, cuochi, accademici della cucina, pasticcieri e ristoratori.

La degustazione finale, come tradizione, si è svolta a Padova. A presiedere la giuria, Terry Giacomello, uno dei migliori allievi fuoriusciti da quel laboratorio impossibile da replicare che è stato El Bulli di Ferran Adrià.

Panetthòn è una sfida solidale perché l’intero ricavato dalla manifestazione è sempre stato devoluto alla Onlus (ora ETS) padovana Amici di Adamitullo, per supportare i Padri Salesiani che operano in Etiopia e sostenere così il percorso educativo e scolastico degli oltre mille bambini che frequentano la Missione di Adamitullo, piccolo villaggio a tre ore di auto da Addis Abeba.

La disponibilità già manifestata nel corso delle precedenti edizioni dai concorrenti in gara (tutte le sette province del Veneto erano rappresentate) è stata quest’anno ancora maggiore, dal momento che i partecipanti si sono impegnati con una quota di iscrizione interamente devoluta in beneficenza.