Una iniziativa che premia le eccellenze dolciarie del Veneto. Nato a Padova, una decina di anni fa, come un gioco del gusto tra amici gourmand, Panetthon vuole valorizzare l’impegno degli artigiani che producono panettoni classici “tipo Milano”, con una scadenza molto ravvicinata.
Quelli per intenderci che sull’etichetta non riportano la sigla E471, che sta ad indicare la presenza di emulsionanti o di altre tipologie di additivi.
Niente glassa poi a ricoprirli, niente liquori o cioccolata, all’interno solo uvetta e canditi.
Anche quest’anno, i panettoni in gara (24, in rappresentanza di tutte le province venete) sono stati giudicati – rigorosamente alla cieca – da esperti del settore e giornalisti enogastronomici. Solo l’addetto al taglio del tradizionale dolce natalizio conosceva l’ordine di uscita. Ogni fetta è stata scrupolosamente osservata, tastata, annusata ed assaggiata. Infine, il voto.
A presiedere la giuria, riunita nelle sale dell’Exforo, storico edificio padovano dove in passato si teneva il mercato del bestiame, in Prato della Valle, lo chef stellato Piergiorgio Siviero.
A vincere quest’anno è stato Massimo Quaglia di Lendinara (Rovigo). Al secondo posto il padovano Luca Scandaletti mentre la medaglia di bronzo è andata alla pasticceria Milady di Marghera, terraferma veneziana.
Panetthon però non è solo una delle tante competizioni gastronomiche organizzate a ridosso del Natale, ma anche un evento solidale, che non vuole dimenticare le comunità meno fortunate della nostra, grazie alla generosità dei concorrenti e di coloro che hanno partecipato alla serata finale.
Il ricavato dalla manifestazione viene infatti devoluto ogni anno – tramite la nostra Onlus (ora Ente di Terzo livello) – ai Padri Salesiani che operano in Etiopia, contribuendo così a supportare il percorso educativo e scolastico di 1300 bambini che frequentano la Missione di Adamitullo, piccolo villaggio a tre ore di auto da Addis Abeba.